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In collaborazione con Save the Children - Io, la Dad e il Rito Origamico di Carmine Ferrara - SCUOLA PRIMARIA

Io, la Dad e il Rito Origamico

di Carmine Ferrara

 

Fino a qualche mese fa DAD per tutti noi era solo il modo per dire papà in inglese, ora la famigerata DAD (Didattica A Distanza) è entrata prepotentemente nella vita quotidiana di bambine e bambini, ragazze e ragazzi, docenti e genitori.

 

Anche noi formatori fuoriclasse ci siamo confrontati con i limiti, le insidie, ma anche le possibilità offerte dal mezzo digitale e dalle piattaforme on line.

Parole d’ordine: Presenza, ascolto e…allegria!

 

Dopo essere stato costretto a diventare uno youtuber, aver realizzato materiali e saluti vari era arrivato il momento di inventarsi un’attività che fosse coinvolgente e benaugurante, qualcosa che conservasse la memoria di questo tempo, le riflessioni e le emozioni che ci hanno attraversato.

Ma cosa fare?

Ho pensato di costruire un oggetto a cui affidare un significato particolare e farlo insieme: un rito, appunto.

Ma cosa costruire?

Tutti a casa hanno matite, pennarelli e della carta di qualsiasi colore, forma e dimensione.

Qual è quell’arte che trasforma un pezzo di carta sottile in una possibile scultura?

L’origami, appunto.

 

Così è nata l’idea del Rito Origamico

 

 

  • Icebreaking

 

Le facce assonnate, gli sbadigli e gli occhi semichiusi di chi si è appena alzato dal letto hanno ispirato un energizzante riscaldamento muscolare facciale.

Il viso è composto da tanti piccoli muscoli. Allora perché non provare ad attivarli un po’ scoprendo infinite combinazioni e offrendo a compagni e insegnanti le facce più buffe?

 

Tra tutte le espressioni possibili la più straordinaria, enigmatica, magica e contagiosa è il sorriso, ma non esiste un solo sorriso. Alcuni studiosi hanno provato ad individuarli (i 18 sorrisi di Ekman per esempio) ma ogni sorriso è unico perché appartiene a quella persona e a quell’istante.

 

Così ho chiesto ad ogni partecipante di proporre un sorriso con relativa didascalia.

Ho visto il sorriso di chi incontra l’amica del cuore, quello di chi riceve un regalo, quello “finto” della foto di famiglia e quello di chi era felice di rivedermi.

 

 

  • Rito Origamico

 

Gli oggetti realizzati con la carta nella tradizione giapponese hanno un grande valore simbolico ed erano legati alle cerimonie religiose. Ho scelto, per questo, due forme facili da realizzare, ma che potessero custodire un significato importante: la farfalla, simbolo di bellezza, leggerezza e trasformazione e la barchetta che richiama al viaggio e all’orizzonte aperto del mare.

 

Ho chiesto di utilizzare una faccia del foglio, prendendosi del tempo, insieme, per scrivere, disegnare, segnare, scarabocchiare quello che si vuole seguendo la traccia:

tutto quello che voglio lasciare andare.

Trasferire su carta paure, tensioni, sensazioni negative e tutto quello che si vuole lasciare alle spalle dopo questo tempo di restrizione e profondi cambiamenti nella quotidianità.

Non si chiederà di condividere o di dar spiegazioni per non violare l’intimità dell’azione.

Accompagnamento musicale vario con melodie oniriche, un po’ malinconiche.

 

Dopo 4-5 minuti ho chiesto di girare il foglio e dedicarsi a scrivere, disegnare, segnare, scarabocchiare quello che si vuole seguendo la traccia:

tutto quello che ho imparato.

Si parte dalla considerazione che questo sia stato tempo di riflessione e di “autogestione” durante il quale ci si è dedicati ad attività che nella nostra vita quotidiana non abbiamo modo di coltivare e approfondire. E’ stato un tempo in cui sono maturati pensieri e consapevolezze altrimenti offuscate dalla frenesia delle nostre giornate.

Accompagnamento musicale: Don’t worry be happy, un messaggio subliminale neanche troppo velato.

 

Dopo aver segnato il foglio, come in un tutorial su youtube, passo dopo passo abbiamo realizzato l’origami.

Tra connessioni ballerine, webcam che si bloccano, cori di “non lo so fare” e aiuti da casa (nel vero senso della parola) abbiamo realizzato le nostre farfalle e le nostre barchette.

A dire il vero qualcuno è stato rimandato a settembre e ha a disposizione qualche mese per trasformare il proprio foglio in un piccolo oggetto d’arte.

 

Farfalle e barchette, opportunamente datate e firmate si incontreranno a Settembre e allora avrà luogo il rito di “ricongiungimento”.

 

  • Debriefing

 

Ci siamo salutati con “una” parola sull’esperienza vissuta insieme, ognuno la “sua” offerta ai compagni.

Abbiamo iniziato con il sorriso che parte dai muscoli dal corpo e abbiamo attraversato una gamma vasta di emozioni che ci hanno riportato di nuovo al sorriso.

Il sorriso, un dono un’ arma potente, magica, buona e contagiosa.

“Un giorno senza sorriso è un giorno perso”

Charles Chaplin

 

 

 

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